 
		Ecg ed Ai, ovvero l’intelligenza artificiale (AI) in cardiologia.
A esprimersi è Leonardo De Luca, vicepresidente di Anmco e direttore della Cardiologia del Policlinico San Matteo di Pavia, in un Intervista rilasciata ad Adnkronos.
Secondo il medico, l’AI segna una svolta significativa nel monitoraggio e nella prevenzione delle patologie cardiache.
“L’Ecg intelligente – ha dchiarato De Luca – ci permette un salto in avanti con uno screening più approfondito rispetto a quello che si esegue di routine, riducendo anche i costi e l’inappropriatezza”.
Benefici dell’Integrazione dell’ECG con l’AI
Secondo De Luca l’uso dell’AI in cardiologia trasforma l’approccio diagnostico, passando da un semplice screening di routine a un’analisi più approfondita e selettiva. Questa tecnologia consente ai medici di concentrarsi sui casi più gravi, identificando tempestivamente condizioni come lo scompenso cardiaco e aritmie maligne, spesso difficili da diagnosticare con metodi convenzionali.
Inoltre, l’integrazione dell’AI può ridurre significativamente i costi associati alla gestione delle malattie cardiache, diminuendo sia le spese dirette sia quelle legate a interventi non necessari o inappropriati.
Sfide culturali e tecnologiche riguardo l’AI
Nonostante i progressi tecnologici, l’Italia affronta ostacoli significativi nella piena adozione dell’AI in ambito cardiologico.
Ad esempio un problema culturale radicato, che rallenta l’integrazione di strumenti avanzati come la telemedicina e la telerefertazione nelle strutture cardiologiche del paese.
Attualmente, solo il 20% delle strutture utilizza tali tecnologie, una percentuale che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) mira ad aumentare con l’ammodernamento del parco tecnologico.
Rischi e considerazioni nell’Utilizzo dell’AI in cardiologia
Oltre ai benefici, l’adozione di tecnologie avanzate porta con sé anche qualche rischio.
Quello del sovrautilizzo, per esempio; e anche quello delle interpretazioni errate dei dati.
Inoltre bisogna anche considerare la tentazione di dipendere completamente dall’AI, ricordando l’importanza di mantenere un approccio equilibrato. Il cosiddetto effetto Hawthorne — una maggiore attenzione dei medici ai dettagli clinici durante gli studi di ricerca — potrebbe influenzare i risultati, rendendo cruciale una valutazione obiettiva dell’efficacia dell’AI.
Conclusione
L’evoluzione dell’AI nell’ECG rappresenta una vera rivoluzione per la cardiologia, promettendo un futuro in cui la precisione diagnostica e l’efficacia degli interventi migliorano drasticamente la qualità della vita dei pazienti.
Con un utilizzo ponderato e consapevole, l’AI non solo supporta i cardiologi nel loro lavoro quotidiano ma apre anche la strada a una medicina più umana e reattiva, in cui ogni paziente riceve cure altamente personalizzate e basate su solide evidenze scientifiche.
 
    