338 213 3925    Roma       info@ettorebasso.it

Trapianto a cuore battente: a Padova varcata una nuova frontiera

Trapianto a cuore battente: l'equipe di medici

Padova riscrive la storia della Medicina: primo trapianto al mondo di un cuore mantenuto attivo.

Quotidiani e media nazionali ne hanno dato grande risalto; ad esempio Sky TG24.

Protagonista di quest’impresa è l’equipe della UOC Cardiochirurgia dell’Azienda Ospedale-Università di Padova, L’unità è guidata dal professor Gino Gerosa, un nome già sinonimo di eccellenza internazionale nella cardiochirurgia.

Il professor Gerosa ha dichiarato: “siamo molto felici; in primis per il paziente e soprattutto perché questo risultato apre la strada a molti altri pazienti. È una vera e propria rivoluzione perché proteggiamo al meglio il cuore e le aspettative di vita del paziente che lo riceve”.

Ed ha aggiunto: “il primo grazie va ai familiari del donatore, poiché senza donazione tutto ciò non sarebbe stato possibile“.

Cos’è il trapianto a cuore battente e perché è così rivoluzionario?

Per comprendere la portata di questa innovazione, facciamo un passo indietro.
Tradizionalmente, nei trapianti di cuore, l’organo viene temporaneamente “fermato”, dal prelievo dal donatore sino al momento dell’impianto nel ricevente.

Questa procedura, sebbene consolidata, comporta rischi significativi legati all’ischemia (la mancanza di ossigeno nel tessuto) e alla riperfusione (il momento in cui il sangue torna a scorrere). Questi fenomeni possono compromettere la ripresa e la funzionalità del cuore trapiantato.

A Padova, invece, l’impossibile è diventato realtà: il cuore è stato mantenuto attivo, pulsante e vitale durante tutte le fasi, dal prelievo al trapianto

I vantaggi del nuovo intervento

Notevoli i vantaggi. Si elimina il rischio di danni da ischemia e riperfusione, migliorando la funzionalità cardiaca già nelle ore successive all’intervento. Non è solo un trapianto più sicuro; è un trapianto che guarda al futuro con occhi nuovi.

Il protagonista di questa rivoluzione, oltre all’equipe medica, è un uomo di 65 anni affetto da una grave cardiopatia post-ischemica.

Il risultato? Secondo le fonti il recupero è stato rapido, e il paziente è in buone condizioni.

Padova: una tradizione di innovazione

Non è la prima volta che Padova fa scuola.

La città si era già distinta nel 1985 con il primo trapianto di cuore in Italia, eseguito dall’equipe del professor Vincenzo Gallucci. Oggi, a quasi 40 anni di distanza, Padova si conferma capitale della cardiochirurgia mondiale.

Inoltre, il Professor Gerosa e il suo team avevano già stupito il mondo nel 2023 con il primo trapianto di un cuore fermo controllato. Ora, con il trapianto a cuore battente, hanno alzato l’asticella verso nuovi orizzonti.

Trapianto a cuore battente: a Padova varcata una nuova frontiera

4 commenti su “Trapianto a cuore battente: a Padova varcata una nuova frontiera

  1. Gentile Signora Di Carluccio, perdoni il ritardo. Come avrà letto nell’articolo, il Professor Gerosa guida la UOC Cardiochirurgia dell’Azienda Ospedale-Università di Padova, mentre io svolgo la mia professione a Roma e provincia. Ci deve essere un fraintendimento di fondo: su questo blog divulghiamo anche notizie di rilievo, come in questo caso, ma non abbiamo contatti con l’Ospedale di Padova, né le informazioni che lei chiede. Sono certo che con una semplice ricerca su Google (internet) è possibile reperire i contatti dell’Unità Cardiologica di Padova e chiedere le informazioni che lei cerca.

  2. Vorrei informazioni dettagliate per una visita cardiologica del team del professor Gerosa nel vostro ospedale.Nell’attesa vi ringrazio.

  3. Complimenti,io ho mio figlio 18 enne con cardiopatico ipertrofica congenita, operato già due volte di stenosi sottovalvolare aortica, può rischiare il trapianto? È ora seguito al bambino Gesù di Roma Palidoro

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna su