Prima visita: con quali esami diagnostici è meglio iniziare?
Secondo me con quelli realmente utili, che delineano bene un primo quadro, ma non hanno impatto per il paziente.
Perché è vero che le immagini ad alta definizione sono preziosissime. Ne abbiamo parlato anche in un articolo dedicato.
Però le procedure tendono ad essere più invasive, si pensi ad esempio ad una coronarografia.
Inoltre, qualche volta potrebbero anche aumentare il livello di confusione.
Ecco perché, in una prima visita, preferisco iniziare spesso da ecocolordoppler e test ergometrico.
Prima visita: la prima parte
Di solito la prima parte si svolge così:
- primo dialogo: il paziente descrive i sintomi, le malattie precedenti e la storia familiare
- prime misurazioni: misuro la pressione arteriosa e la frequenza cardiaca
- ascolto (o auscultazione) del torace: dei toni cardiaci e del ciclo cardiaco
- ascolto polmonare
- valutazione fisica: esamino soprattutto le gambe e l’addome.
Esami diagnostici
La seconda parte di una prima visita, normalmente è dedicata agli esami diagnostici.
Eseguo comunque un ECG, un esame classico, che serve a rilevare l’attività elettrica del cuore, il ritmo cardiaco ed eventuali anomalie.
Inoltre spesso punto su due metodiche che possiamo anche definire tradizionali, ma che conservano ancora oggi una fondamentale importanza.
Ecocolordoppler
Esistono ottimi motivi per iniziare da questa metodica:
- è una tecnica anch’essa di immagini, disponibile in tridimensionale
- non ha impatto per il paziente, non è invasiva
- se eseguita da mano esperta, è risolutiva all’incirca nel 90% dei casi
- è di immediata esecuzione e si può ripetere facilmente
- è priva di effetti collaterali, perché basata su emissione di ultrasuoni.
Test ergometrico
- è una tecnica diagnostica pulita, che riproduce lo sforzo fisiologico.
- monitorizza il tracciato elettrocardiografico e la pressione arteriosa per tutta la durata.
- è utilizzabile sia in fase diagnostica che dopo, in follow-up, per testare l’efficacia di una terapia.
Infine, se necessario, si individuano quali ulteriori esami possono essere utili per incrementare l’accuratezza diagnostica.
Ricordando sempre e comunque che ottenere informazioni più precise è importante, ma ciò che deve guiarci sempre è il nostro primo obiettivo, la salute del paziente.
 
    
