 
		
Il piacere a tavola è essenziale per il benessere, quanto una dieta sana ed equilibrata.
Sono decenni ormai che i media ci informano su diete, principi nutritivi, valori nutrizionali…
Questo ha certamente educato molte generazioni a una maggiore consapevolezza alimentare. Eppure focalizzare l’attenzione quasi esclusivamente su questi aspetti, può diventare poco sostenibile.
Come medico, ti invito a esplorare questa dimensione dell’educazione alimentare: trova il giusto equilibrio tra nutrimento e godimento, tra salute fisica ed emozionale. Ricordiamo che mangiare con piacere e consapevolezza è uno dei pilastri di una vita sana e felice. 🌱💖
Decisamente il gusto, il piacere e la convivialità contano molto per la salute: lo dico spesso a pazienti e amici, forte anche delle ricerche in materia.
Lascia che te ne parli, in modo essenziale.
Il piacere a tavola: gli ormoni del benessere
Non è solo una questione di palato; il gusto e il piacere rappresentano un “diritto inalienabile” che nutre il nostro benessere fisico ed emotivo.
Lo studio, ad esempio “Gut feelings: the emerging biology of gut–brain communication.” sottolinea l’importanza del collegamento intestino-cervello e sostiene quanto stiamo dicendo.
E in fondo a questo articolo, trovi altre importanti ricerche.
Prima di tutto, quando gustiamo i cibi – specialmente in compagnia – serotonina e dopamina migliorano l’umore.
Sai in pratica, cosa significa? Questo non solo arricchisce la nostra vita, ma serve anche da protezione per la nostra salute.
L’equilibrio ideale consiste nel trovare una giusta misura tra il godimento del cibo e le necessità di una dieta equilibrata.
La biologia del piacere
Con “biologia del piacere” ci riferiamo allo studio complessivo dei processi biologici, neurologici e chimici che stanno alla base delle esperienze piacevoli, inclusi quelli legati al consumo di cibo. Alcuni aspetti chiave includono:
– neurotrasmettitori e ormoni: il piacere è guidato da neurotrasmettitori come dopamina, serotonina ed endorfine. La dopamina è centrale nella gratificazione e motivazione, la serotonina regola l’umore e il benessere. Le endorfine, prodotte dal sistema nervoso per gestire dolore e stress, sono anche strettamente legate alle sensazioni di piacere e felicità.
– Sistema di ricompensa del cervello: comprende il nucleo accumbens e l’area tegmentale ventrale; si attiva con stimoli piacevoli, rilasciando dopamina e promuovendo comportamenti che generano piacere.
– Aspetti evolutivi: evolutivamente, il piacere ha incentivato comportamenti essenziali per la sopravvivenza e l’evoluzione, come mangiare, riprodursi e socializzare, spingendo verso l’assunzione di cibi nutrienti e la costruzione di legami sociali.
– Ricchezza dell’esperienza: il piacere del cibo trascende il gusto, incorporando contesto, memoria e cultura. La neurobiologia del gusto interagisce con recettori, cervello e olfatto, arricchendo le esperienze alimentari con significati emotivi e culturali.
Strategie per un sano equilibrio a tavola
Ecco qualche suggerimento:
- Più leggerezza a tavola: il pasto andrebbe considerato come un momento speciale, in cui occorre il più possibile serenità e calma. Lo so, oggi i problemi sono tanti, ma proviamoci, il più possibile. Non importa dove ci troviamo, se a casa, o fuori, oppure nella pausa pranzo quando siamo a lavoro: proviamo a ricavarci uno spazio di tranquillità. E poi, che ne dici di spegnere la TV almeno a tavola?
- Più convivialità: appena possiamo, riscopriamo il piacere di cucinare e mangiare insieme agli altri. La convivialità gioca un ruolo fondamentale per la nostra vita sociale ed emotiva.
- Più attenzione al piacere: un approccio che valorizza anche il piacere della tavola rende più sostenibile un regime dietetico e la qualità della vita. Al contrario, quando escludiamo il piacere, tutto diventa difficile da sostenere.
- Più attenzione ai sapori: concentriamoci meglio su sapori e aromi, per favorire un rapporto sano con l’alimentazione. In questa prospettiva, molto interessante il libro “Mindful Eating” di Jan Chozen Bays.
- Più consapevolezza in cucina: l’utilizzo di ingredienti sani, spezie ed erbe aromatiche, oltre a tecniche di cottura che esaltano i sapori senza appesantire i piatti, incrementa il piacere senza sacrificare la salute. Questo significa perdersi tra informazioni e corsi; basta semplicemente usare il buon senso.
Le attenzioni universali, piccolo promemoria
E a proposito di cucina consapevole, ecco un piccolo promemoria con le raccomandazioni che valgono sempre e comunque:
- meglio i cereali integrali che le farine 00: ad esempio grano saraceno, farro e segale, perché ricchi di fibre, vitamine e minerali.
- modera il consumo di carni, specialmente quelle rosse
- scegli sughi leggeri, a base di verdura anziché ragù grassi
- non esagerare con i dolci
Altre fonti per approfondire:
- The experiential pleasure of food: a savoring journey to food well-being – autori Batat, Peter, Moscato ed altri (2019). Introduce il concetto di piacere esperienziale del cibo come un percorso verso il benessere alimentare.
- Le patient gourmand, une identité possible – autori Hugol-Gential, Giboreau, e Ticca (2014). Rivela come l’attenzione sul piacere durante i pasti, nel paziente ospedalizzato possa avere un impatto benefico sull’umore e sul benessere psicofisico delle persone ospedalizzate
- The Public Health of Pleasure: Going Beyond Disease Prevention – autori S. Landers e F. Kapadia (2020). Evidenzia che nelle politiche sanitarie, l’attenzione al piacere e al gusto può rafforzare la prevenzione delle malattie
 
    