Con l’ipertensione arteriosa abbiamo due problemi essenzialmente.
Primo: si tratta di un fattore elevato di rischio.
Secondo, è un killer ancora troppo sottovalutato, perché nella maggior parte dei casi i sintomi non sono rilevanti.
E questo ne fa una minaccia subdola; infatti, tra i gravi rischi dell’ipertensione troviamo non solo le malattie cardiologiche, ma anche l’ictus e l’insufficienza renale.
Per l’Istituto Superiore di Sanità il 31% della popolazione italiana è iperteso e il 17% è border-line.
Se si pensa poi alle conseguenze, i numeri di Eurostat del 2020, sono impressionanti: nel 2020 il 44% dei decessi in Italia era causato da malattie cardiovascolari. Oltretutto eravamo nell’anno del Covid! Questo rende l’idea di quanto il fenomeno sia gravemente sottostimato.
Le raccomandazioni essenziali
Se soffri di ipertensione, ecco poche raccomandazioni di base:
- Fai movimento, cammina regolarmente.
- Segui una dieta sana e bilanciata.
- Riduci l’assunzione di sale
- Non esagerare con il caffè.
- Limita il consumo di alcol.
- Se assumi farmaci anti-ipertensivi non decidere da solo d’interromperli, ne abbiamo parlato anche qui
Questa è una lista sintetica, ma c’è un nostro articolo (Life’s essentials eight) sullo stile di vita.
Per evitare rischi basta misurare
Purtroppo a molti pazienti capita di scoprire l’ipertensione durante una situazione di emergenza, come un accesso in pronto soccorso.
E questo in genere accade per eventi acuti come l’infarto miocardico o l’ictus cerebrale, quando è ormai troppo tardi.
Dobbiamo evitarlo; e fare prevenzione in modo molto semplice: misurare la pressione arteriosa con frequenza costante, almeno una volta alla settimana, specialmente dopo i 40 anni.
Massima e minima, sai già cosa indicano?
Sai già a cosa corrispondono i due valori della misurazione pressoria? E’ chiamata sistolica la pressione che il sangue esercita sulle pareti delle arterie, in fase di contrazione del cuore (la cosiddetta “massima”).
Viene chiamata diastolica la pressione esercitata tra una contrazione e l’altra (comunemente anche detta “minima”). Se la pressione sistolica è uguale o superiore a 140 mmHg e/o la pressione diastolica è uguale o superiore a 90 mmHg, allora si può parlare di ipertensione.
Insieme al cardiologo quali sono i passi?
Vediamo una i possibili step con lo specialista:
- Al primo riscontro di ipertensione arteriosa, eseguiamo una visita cardiologica con ECG ed ecocardiografia-doppler.
- Instauriamo una terapia antipertensiva step by step: controlliamo la frequenza cardiaca e la morfologia elettrocardiografica.
- Nello specifico controlliamo: gli spessori parietali del ventricolo sinistro, le dimensioni atriali sinistre, le dimensioni della radice aortica e l’aorta ascendente, oltre alla flussimetria doppler di tutte le valvole cardiache.
- Sempre una volta l’anno eseguiamo esami del sangue comprendenti glicemia, colesterolo totale, HdL, Trigliceridi, LdL. Questo per mettere in evidenza eventuali altri fattori di rischio cardiovascolari, cioè diabete mellito e dislipidemia, oltre a creatininemia per il controllo della funzione renale.
 
    
