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Intelligenza artificiale, alla Federico II diagnosi precoci(2023)

Intelligenza artificiale e cuore

Intelligenza artificiale:

“siamo nel pieno di una rivoluzione della cardiologia interventistica; e a farla da padrone è l’intelligenza artificiale.”

Lo afferma Giovanni Esposito, direttore dell’Unità di Cardiologia dell’Azienda Ospedaliera dell’Università Federico II di Napoli.

Come riportato sul Sole 24 Ore, se ne è discusso nell’ambito del 44° Congresso Nazionale della Società Italiana di Cardiologia Interventistica (GISE); il congresso si è tenuto a Milano dal 3 al 6 ottobre. Il messaggio chiave è che già oggi l’Intelligenza Artificiale è in grado di fornire contributi notevoli nelle diagnosi precoci.

Intelligenza artificiale e diagnosi precoce dell’infarto miocardico

Per comprendere l’impatto favorevole dell’Intelligenza artificiale, basta sottolineare che la tempestività della diagnosi di infarto è cruciale per la sopravvivenza dei pazienti. In Italia circa 25 mila ogni anno muoiono perché non soccorse in tempo.

Su questo Esposito assicura: “studi recenti hanno dimostrato che l’utilizzo di modelli di deep learning raggiungono una buona accuratezza nella diagnosi di infarto”. Per i sintomi dell’infarto puoi anche leggere il breve post Riconoscere i sintomi di un infarto

Diagnosi e trattamento della malattia aterosclerotica

In sostanza già oggi esistono applicazioni che combinano le immagini di un’angiografia e di una ecocardiografia:  questo consente ai cardiologi di ridurre i tempi delle procedure che utilizzano liquidi di contrasto e anche lo sviluppo di metodiche non invasive.

Il professor Esposito ha aggiunto: “l’interrogazione anatomica e funzionale delle stenosi coronariche è ora possibile con sistemi di deep learning. Specifici algoritmi possono rilevare una stenosi coronarica, mediante una valutazione tridimensionale (3D) della FFR (Fractional Flow Reserve) basata sull’angiografia”.

 

 

Intelligenza artificiale, alla Federico II diagnosi precoci(2023)
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