
La coronarografia è un esame radiologico che ha costituito una svolta nella diagnostica e nella terapia cardiologica.
Ti spiego brevemente perché.
Come funziona
In sostanza si introducono dei cateteri dall’arteria femorale o dall’arteria radiale; questa ultima via di accesso sempre più utilizzata perché con meno complicazioni. Ciò consente di vedere in modo preciso le coronarie ed eventuali restringimenti (o stenosi); ed eventualmente permette di dilatarli tramite angioplastica e applicazione di stent coronarico.
Quando è un salva-vita?
La coronarografia è considerata un autentico salvavita, soprattutto quando è in corso un infarto miocardico acuto, in particolare quello più grave (con elevazione del tratto ST, detto STEMI); in questo ambito ha rappresentato una vera e propria rivoluzione.
Infatti, se eseguita entro 90 minuti, determina un vero e proprio salvataggio del muscolo cardiaco, altrimenti destinato a morte per necrosi cellulare.
Altri esami meno invasivi
Credo che attualmente l’utilizzo che se ne fa sia un po’ eccessivo: è vero che in mani esperte è una procedura relativamente semplice, ma anche piuttosto invasiva.
Esistono esami diagnostici non invasivi come il test ergometrico e la TC coronarica; di quest’ultima abbiamo parlato anche nell’articolo dedicato agli esami diagnostici per immagini. Questi esami hanno certamente un minore impatto; inoltre consentono, attraverso un buon ragionamento clinico, di indirizzare il paziente alla coronarografia solo quando realmente necessario.
 
    