
Intelligenza artificiale:
“siamo nel pieno di una rivoluzione della cardiologia interventistica; e a farla da padrone è l’intelligenza artificiale.”
Lo afferma Giovanni Esposito, direttore dell’Unità di Cardiologia dell’Azienda Ospedaliera dell’Università Federico II di Napoli.
Come riportato sul Sole 24 Ore, se ne è discusso nell’ambito del 44° Congresso Nazionale della Società Italiana di Cardiologia Interventistica (GISE); il congresso si è tenuto a Milano dal 3 al 6 ottobre. Il messaggio chiave è che già oggi l’Intelligenza Artificiale è in grado di fornire contributi notevoli nelle diagnosi precoci.
Intelligenza artificiale e diagnosi precoce dell’infarto miocardico
Per comprendere l’impatto favorevole dell’Intelligenza artificiale, basta sottolineare che la tempestività della diagnosi di infarto è cruciale per la sopravvivenza dei pazienti. In Italia circa 25 mila ogni anno muoiono perché non soccorse in tempo.
Su questo Esposito assicura: “studi recenti hanno dimostrato che l’utilizzo di modelli di deep learning raggiungono una buona accuratezza nella diagnosi di infarto”. Per i sintomi dell’infarto puoi anche leggere il breve post Riconoscere i sintomi di un infarto
Diagnosi e trattamento della malattia aterosclerotica
In sostanza già oggi esistono applicazioni che combinano le immagini di un’angiografia e di una ecocardiografia: questo consente ai cardiologi di ridurre i tempi delle procedure che utilizzano liquidi di contrasto e anche lo sviluppo di metodiche non invasive.
Il professor Esposito ha aggiunto: “l’interrogazione anatomica e funzionale delle stenosi coronariche è ora possibile con sistemi di deep learning. Specifici algoritmi possono rilevare una stenosi coronarica, mediante una valutazione tridimensionale (3D) della FFR (Fractional Flow Reserve) basata sull’angiografia”.
 
    